Ciao,
Successivamente a una direttiva della comunità europea risalente a una decina di anni fa il nostro paese, come gli altri stati comunitari, hanno imposto il divieto di pubblicizzare siti di gioco d'azzardo con lo scopo di limitare le ludopatie.
In realtà in Italia già nel 2012 con il decreto Balduzzi si erano gettate le basi per tenere il fenomeno del gioco sotto controllo. Tutela dei minori e chiarezza delle probabilità di vincita erano al centro di quel provvedimento che, a mio modo di vedere, era un buon punto di partenza.
Purtroppo logica e ragionevolezza devono fare i conti con le esigenze dello stato di incassare denaro.
È vero che il gioco non può essere pubblicizzato ma le notizie delle vincite importanti vengono diffuse liberamente sui media nazionali.
"Vinto a Canicattí un gratta e vinci da 500000 euro". Di solito viene anche fatto il nome del tipo di emessione così che rimanga ben impressa in chi vede, ascolta o legge la notizia.
Quindi in apparenza il cittadino non vede spot pubblicizzari sul gioco ma attraverso certe notizie riceve un messaggio molto più efficace e potente.
Qualcuno obbietterà su fatto che comunque i gratta e vinci riportano sul retro le probabilità di vincita.
Ma quanti le leggono e quanti le comprendono. E chi conosce il rapporto che c'è tra la raccolta e la formazione del montepremi. Come nel tempo lo stato ha aumentato la sua parte a discapito delle società di gioco, degli esercenti e soprattutto dei giocatori.
Spero che l'argomento sia stimolante.
HALLO,
Gemäß einer Richtlinie der Europäischen Gemeinschaft vor etwa zehn Jahren hat unser Land, wie auch andere EU-Staaten, ein Werbeverbot für Glücksspielseiten verhängt, um die Spielsucht einzudämmen.
Tatsächlich wurde in Italien bereits 2012 mit dem Balduzzi-Dekret der Grundstein gelegt, um das Glücksspielphänomen unter Kontrolle zu halten. Der Jugendschutz und die Klarheit der Gewinnchancen standen im Mittelpunkt dieser Regelung, die meiner Meinung nach ein guter Ausgangspunkt war.
Leider müssen sich Logik und Vernunft mit den Bedürfnissen des Staates auseinandersetzen, Geld einzutreiben.
Es stimmt, dass für das Spiel keine Werbung gemacht werden kann, aber Nachrichten über große Siege werden in den nationalen Medien frei verbreitet.
„In Canicattí ein Rubbellos im Wert von 500.000 Euro gewonnen“ . Üblicherweise wird auch der Name des Thementyps angegeben, damit er für diejenigen, die die Nachrichten sehen, hören oder lesen, deutlich sichtbar bleibt.
Der Bürger sieht also offenbar keine Werbung über das Spiel, sondern erhält durch bestimmte Nachrichten eine viel effektivere und wirkungsvollere Botschaft.
Einige werden Einwände dagegen haben, dass bei Rubbellosen die Gewinnchance auf der Rückseite steht.
Aber wie viele lesen sie und wie viele verstehen sie. Und wer kennt den Zusammenhang zwischen der Sammlung und der Bildung des Preispools? Denn im Laufe der Zeit hat der Staat seinen Anteil zum Nachteil der Glücksspielunternehmen, Händler und vor allem der Spieler erhöht.
Ich hoffe, das Thema ist inspirierend.
HI,
Following a European Community directive dating back about ten years ago, our country, like other EU states, imposed a ban on advertising gambling sites with the aim of limiting gambling addiction.
In reality, in Italy already in 2012 with the Balduzzi decree the foundations had been laid to keep the gaming phenomenon under control. Protection of minors and clarity of the chances of winning were at the center of that provision which, in my opinion, was a good starting point.
Unfortunately, logic and reasonableness must deal with the state's needs to collect money.
It is true that the game cannot be advertised but news of major wins is spread freely in the national media.
"Won a 500,000 euro scratch card in Canicattí". Usually the name of the type of issue is also given so that it remains clearly impressed on those who see, listen to or read the news.
So apparently the citizen does not see advertisements about the game but through certain news he receives a much more effective and powerful message.
Some will object to the fact that scratch cards have the odds of winning on the back.
But how many read them and how many understand them. And who knows the relationship between the collection and the formation of the prize pool. As over time the state has increased its share to the detriment of gaming companies, merchants and above all players.
I hope the topic is inspiring.